Ogni cultura ha i propri giochi tradizionali, quelli con cui ci si diverte da bambini. I nostri sono mosca cieca, guardie e ladri, etc. Ma quali giochi intrattengono i gruppi di bambini in Africa? Sicuramente non quello che vedete qui a sinistra nella foto! 😉 Quello è solo per mostrarvi la fantasia e l’inventiva africana.

Ecco una lista di alcuni giochi tradizionali africani.

Mbube Mbube (Sudafrica)
“Mbube” è il suono con cui gli Zulu chiamano i leoni. Tutti i giocatori si dispongono in cerchio e vengono scelti i due bambini che giocheranno nel ruolo dei due animali. Vengono entrambi bendati (o gli si impone di tenere gli occhi chiusi) e vengono fatti girare intorno dagli altri. I giocatori a cerchio chiamano il leone. Ogni volta che il leone si avvicina all’impala, il canto si intensifica. Viceversa, se il leone si allontana diventa più lento. Se entro un minuto il leone non cattura l’impala, viene scelto un altro leone. Se invece lo cattura, viene scelto un nuovo impala.

Mamba (Sudafrica)
Viene scelto uno spiazzale in cui possano correre tanti bambini. Il mamba è un serpente africano molto velenoso. Una persona viene designata come mamba. Tutti gli altri giocatori devono rimanere all’interno dell’area designata dal gioco, cercando però di sfuggire al mamba che cercherà di acciuffarli. Chi esce dall’area, viene squalificato. Quando il serpente cattura un giocatore, quest’ultimo dovrà poggiargli le mani sulle spalle, diventando parte del serpente. Il serpente diventa così via via più lungo. Solo il giocatore in testa può catturare i giocatori. Il gioco finisce quando rimane solo un giocatore in libertà. L’ultima persona catturata diventa il successivo mamba.

Nyaga Nyaga Nya (Uganda)
I giocatori si siedono a cerchio e cantano la canzone da cui il gioco prende nome. Uno di essi è il leader, che cammina intorno al cerchio. Quando la canzone finisce, il bambino di fronte il quale si trova il leader deve alzarsi e danzare finché non cade a terra. Poi tale bambino diventa il nuovo leader, e la canzone ricomincia di nuovo.

Kukulu (Etiopia)
Molto simile al nostro nascondino. Viene scelta una “mariam”, ossia la tana. Un giocatore si appoggia lì e dopo un po’ grida “Kukulu!”. Nel frattempo gli altri vanno a nascondersi. Vince chi raggiunge la tana senza essere catturato.

Pilolo (Ghana)
Gioco per più di quattro persone, di cui uno è il leader e l’altro funge da cronometro. Prima di iniziare si stabilisce un punto finale a cui i giocatori dovranno arrivare, punto in cui si posizionerà colui che cronometra il tempo. Il leader si assicura che nessuno si muova da dove deve essere, poi nasconde pietre o legnetti sugli alberi, nella sabbia, o altrove. Nel momento in cui dice “Pilolo”, il bambino comincia a contare il tempo che passa. Il giocatore che per primo trova un oggetto nascosto corre al punto finale, diventando vincitore. Il gioco viene ripetuto varie volte, e alla fine i risultati vengono sommati per decretare il vincitore assoluto.

Il mancala, infine, è uno dei giochi di strategia più antichi del mondo. Diverse tavolette del gioco sono infatti state trovate nelle antiche tombe egizie di Luxor. In tutta l’Africa ne esistono oltre duecento versioni diverse. Nel Nord Africa si usano due sole file di sei buchi per ogni lato, in Etiopia invece se ne trovano tre, andando verso Sud invece se ne trovano persino quattro. Per informazioni sulle regole potete consultare qui la scheda di Wikipedia.

Una risposta »

  1. Anonimo ha detto:

    Belloooo

  2. Gio ha detto:

    Ciao Elisa,
    Devo partire fra pochissimi giorni come volontaria con i frati Capuccini di Milano in Costa d’Avorio e dovrò far giocare bambini dai 4 ai 13 anni. Hai qualche esperienza su questa area dell’Africa ? Io sto preparando un repertorio di giochi ispirati dall’ oratorio …ma se hai di meglio, sarebbe molto utile per me!!;)
    Grazie mille!
    A presto !
    Gio

  3. Sei un pozzo di idee..che un pò copiamo 🙂

    Un “tocatì” africano!

  4. […] altri splendidi giochi Africani, la ormai nostra amica Elisa ve ne può suggerire quanti volete! Cliccare qui per […]

COMMENTA