Voglio raccontarvi una storia tragica e commovente, ma per altri versi rivoluzionaria. Ha per protagonisti degli uomini e dei leoni, e la sua importanza ha cambiato il nostro modo di concepire la fauna in Africa.

Giorni fa ho visto su Rai Tre un documentario sulla storia di George e Joy Adamson, e vorrei condividere la loro vicenda con voi.

In fondo all’articolo vi lascerò i link per vedere il documentario su YouTube.

Molti conoscono il leone Christian, poiché negli ultimi anni si è diffuso un video su YouTube che ha riportato in auge la sua storia, nonché sono stati realizzati diversi documentari su di lui.
Ma non tutti sanno che la storia di Christian è collegata a quella di un altro leone, Elsa, la cui vicenda negli anni ’60 ebbe una risonanza mondiale, specie grazie ad un libro e ad un film scritti sulla sua storia: Nata libera.
Prima di conoscere l’Elsa, il mondo concepiva la fauna africana – e la fauna selvatica in genere – come priva di individualità. Concepivamo i leoni come un insieme, non come un gruppo di individui tutti diversi tra loro, ognuno con il proprio carattere.

George Adamson (1906 – 1989) veniva soprannominato in Kenya “Baba ya simba” (Padre dei leoni), fu un naturalista che difese fortemente la fauna africana.

A 32 anni venne assunto come guardiano in una riserva. Sposatosi con Joy, nel 1956 si presero cura di tre cuccioli di leone che erano rimasti orfani. Di questi cuccioli, due saranno spediti in uno zoo, mentre una – Elsa – verrà cresciuta dalla coppia. Subito ci si rese conto di come Elsa avesse un carattere e una personalità che la rendevano unica. I coniugi le insegnarono a cacciare e a badare a se stessa, in quando all’età di tre anni l’aiutarono a reintrodursi allo stato brado. Tuttavia Elsa non si allontanò mai dalla coppia.

Nel 1960 George si dimise da guardiano per dedicarsi maggiormente ai leoni, mentre Joy pubblicò un libro, “Nata libera”, che divenne presto un bestseller mondiale.

Sull’onda del successo del libro, venne girato un film che vinse poi due premi Oscar. Gli attori protagonisti erano Bill Travers e Virginia McKenna.

Elsa ebbe dei cuccioli. Nel 1961 morì per una malattia derivata da un morso di zecca.

Tali attori, tornati a Londra, si recarono in un negozio di mobili. Lì vennero casualmente a sapere che nel seminterrato di quell’edificio si trovava un giovane leone maschio di nome Christian, che John Rendall e Anthony Bourke avevano acquistato un anno prima.

Incollo da Wikipedia la storia di Christian: “[…] La McKenna raccontò loro della storia di Elsa e li mise in contatto con Adamson, per tentare anche con Christian una reintroduzione alla vita selvaggia nel continente africano. I due ragazzi accettarono la proposta e nel corso dell’anno organizzarono la spedizione in Kenya per Christian, avvertiti comunque da Adamson che la reintroduzione di Christian sarebbe stata molto più difficile di quella di Elsa e probabilmente l’esperimento sarebbe fallito. Elsa infatti era nata in Kenya e quindi era sempre vissuta nel suo habitat naturale, anche se domestico, mentre Christian aveva vissuto sempre in casa con i due amici umani e non era nemmeno abituato al clima africano. Fortunatamente Christian rispose positivamente al tentativo e la sua curiosità ed intelligenza lo portarono a fare amicizia con un altro leone di Adamson, Boy, che lo riconobbe come capobranco. […] Christian riuscì a prendere contatto con due femmine e ad organizzarsi un nuovo branco con i suoi cuccioli. Circa tre anni dopo Randall e Bourke decisero di recarsi in Kenya per vedere coi propri occhi i progressi del loro amico e il video di questo incontro è stato reso pubblico trent’anni dopo e visionato più di 20 milioni di volte, commuovendo gente di ogni Paese”.
[Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/George_Adamson]

Joy e George decisero di separarsi.

Joy si trasferì in un’altra riserva, dove si occupò di leoni ma anche di un leopardo. Nel 1980 fu trovata morta. Inizialmente i giornali di tutto il mondo parlarono di un omicidio causato da un leone, ma poi si scoprì che l’omicida fu un ex-collaboratore di Joy. L’omicida voleva vendicarsi del fatto che Joy l’avesse licenziato. Evitò la pena di morte poiché all’epoca dei fatti era ancora minorenne.

Fu sepolta accanto alla tomba di Elsa.

Nel frattempo George Adamson continuava a studiare e preservare i leoni. Non si separava mai dal suo amico Boy.

Un giorno Boy attaccò un bambino che si trovava su una jeep, ferendolo non gravemente. Le autorità costrinsero George a una scelta: doveva uccidere Boy, o altrimenti doveva andarsene con lui da un’altra parte.

George decise di non separarsi da Boy, e si stabilì in un’altra zona del Kenya, nel parco nazionale Kora.

Qualche anno più tardi, tale lato selvaggio di Boy lo portò ad uccidere un collaboratore di George; quest’ultimo dovette sparargli.

George espresse il desiderio di essere sepolto accanto al suo amico Boy, cosa che avvenne dopo che fu assassinato da un gruppo di banditi somali nel 1989.


Joy e George. Entrambi furono assassinati a causa del loro amore per la natura, entrambi giacciono accanto alla tomba di un loro amico felino.

Vi lascio qui sotto i link al documentario che ho visto su Rai Tre, però in lingua Inglese.

Parte prima:

Parte seconda:

Una risposta »

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